lunedì 30 gennaio 2012

Ricominciare a sognare.

Riflessione degli ultimi giorni: non scrivo più. Vi spiego. Una volta ero una ragazzina timida, sensibile, silenziosa e solitaria, che amava passare interi pomeriggi a scrivere storie ascoltando musica e che non andava a dormire se non aveva riportato gli avvenimenti più salienti del giorno ("ommioddio, oggi l'ho visto e lui mi ha guardata, forse sa che esisto!!!") nel suo diario segreto. Se dovevo parlare di qualcosa con un'amica, o col ragazzo di cui ero cotta, io scrivevo una lettera. Avevo tanti amici di penna conosciuti in vacanza o sulle apposite rubriche delle riviste, con i quali ci scambiavano lettere lunghe pagine e pagine, nelle quali ci raccontavamo con dovizia di particolari la nostra vita negli ultimi mesi - dati i tempi lunghissimi delle poste, allora. Insomma, io scrivevo sempre, e amavo farlo. Crescendo, questa cosa l'ho persa un po'. Scrivere era un modo per esternare tutto ciò che non riuscivo a esprimere a parole.
Quando scrivevo, le parole mi esplodevano dentro all'improvviso, ma sapevo da prima, da giorni, che le avrei scritte. Era una specie di fermento, un vortice di idee senza forma che andavano ordinandosi a poco a poco dentro di me. D'un tratto sentivo l'urgenza di mettere su carta questo turbinio di idee e sensazioni, non scrivevo ma proprio rovesciavo su carta il corso dei miei pensieri, come una diga che non riusciva più a contenerli. In quei momenti, scrivevo su tutto, mi accontentavo di qualsiasi supporto, perché l'idea che dava il là al processo molto spesso mi veniva fuori casa, mentre ero in mezzo alla gente. Inventavo storie che poi facevo leggere a puntate alle amiche e compagne di classe, scrivevo lettere di chiarimento per i miei, oppure, molto più spesso, scrivevo delle brevi "poesie", appunti o sfoghi relativi alla cotta o all'amore in corso.
Ora, dicevo, crescendo ho perso questa attitudine, e forse anche un po' la capacità di scrivere. E' che, col tempo, non sento più le cose come prima. Parlandone con mia sorella, poi, mi sono sentita dire che ciò è successo perché non sogno più. E, a dispetto del titolo di questo blog, devo ammettere che è vero. Ora mi limito a sogni modesti, cose raggiungibili con un po' di impegno. Fantasticare sulle cose ormai mi fa paura, e spesso mi dico che è inutile. Prima no, prima sognavo in grande, sognavo ad occhi aperti, succedeva una piccola cosa e mi divertivo a immaginarne il seguito, a metterlo su carta. Forse, il problema è che le delusioni mi hanno spenta. Una storia sbagliata mi ha inaridita prosciugandomi a forza di pianti, tant'è che tutt'oggi non ho più lacrime, non piango più. E se non piango, è perché non mi emoziono. E non mi emoziono perché non sogno... So che ancora tante parole aspettano di esplodermi dentro causandomi l'urgenza di scrivere e sognare. Ma come fare per ricominciare a farlo?

venerdì 5 agosto 2011

Grandi cambiamenti.

Foto di CarlosBravo
Oggi mi darò alle pulizie. Ho bisogno di cambiare, ho bisogno di ordine. Se avessi ancora spazio disponibile nella mia stanza, probabilmente cambierei la disposizione dei mobili come facevo (di continuo) da ragazzina. E' come se all'improvviso avessi bisogno di spazio, di fare spazio alle parole, alle idee. Ho voglia di un cambiamento, e la cosa mi preoccupa un po' perché è lo stesso tipo di sensazione che provavo l'ultima volta che ho tagliato i capelli corti, circa 2 anni fa (scelta della quale mi sono pentita per molto tempo, data la mia passione per i capelli lunghi, e la mia ricrescita lenta in un modo estenuante. Non stavo male, però). E si sa che quando una donna prova il desiderio di tagliare i capelli, di cambiare fuori, generalmente è in atto un cambiamento anche dentro. Beh, in fondo è normale, ho quasi 30 anni. Anche se, a dire il vero, io cambio di continuo.

Ho fatto un sogno stanotte. Ero fidanzata con G., il mio ragazzo di quando avevo 18 anni. Una storia sbagliata, sofferta (lui era un po' stronzo, io un po' masochista), eravamo troppo diversi, ma ne conservo un ricordo dolce, nonostante tutto. Lo sogno spesso, non so perché. Ad ogni modo, nel sogno di stanotte eravamo intenti nei preparativi delle nozze. Io ero felice, ma a mano a mano che si avvicinava la data, in me cresceva un'ansia spaventosa, direi quasi panico.  Così non mi presento all'altare, tra la delusione (e le bestemmie) della sua famiglia, onde poi rincorrere lui, incazzato come una biscia, per spiegarmi, per dirgli "Sei bellissimo, mi innamoro ogni volta che ti guardo, ma siamo troppo diversi, non funzionerebbe". Insomma nunsepoffà.

Cambia scenario, ed io sono vestita da sposa, un vestito semplice, in un luogo non meglio identificato dove io, il mio attuale ragazzo, le nostre famiglie ed un officiante bislacco, che la prende un po' a barzelletta, fa battute e ci canta pure la canzoncina lanciandosi in un esilarante one man show, alla fine celebriamo le nostre nozze con rito civile (che nella realtà prediligerei). Ed io sono felice, un po' emozionata. E lui mi guarda con occhi dolci, mi stringe la mano, mi tiene vicina vicina, ed io SO che è quello giusto, che funzionerà, che ho paura, si, ma stavolta sepoffà.

Devo precisare una cosa: nonostante l'età, l'idea del matrimonio è lontana anni luce da me, non lo desidero ancora e, anche se lo desiderassi, non ci sarebbero le condizioni, e l'idea di condividere tutta la mia vita con qualcuno mi spaventa. Insomma, mi sento ancora troppo "piccola" per affrontare una scelta del genere e tutte le responsabilità e i cambiamenti che ne deriverebbero. Ora ditemi, secondo voi, che significa?

giovedì 4 agosto 2011

Sognare non costa nulla, no?


Foto di etoile
Primo post. Blocco della scrittrice quale non sono e non sono mai diventata, causa scarsa fiducia nelle mie capacità. Ho intrapreso e poi abbandonato mille sogni e altrettanti progetti nella mia vita, senza portare a termine mai nulla. Ho sognato ti diventare tante cose diverse: la ballerina, la cantante, la scrittrice, l'arredatrice, la grafica, la traduttrice. Non sono diventata nessuna di queste cose, A dire il vero, non sono diventata ancora nulla. Oggi sono una 29enne disoccupata, che studia lingue, pratica danza del ventre, si occupa molto raramente di grafica, cerca di capire qualcosa di fotografia, ha l'hobby del fimo solo in inverno, ha smesso di scrivere e non canta più. Ma sogno ogni giorno di imparare una cosa nuova. Oggi, per esempio, sono un'aspirante blogger. Domattina mi sveglierò e troverò il modo di appassionarmi a qualcosa di nuovo. Non ho più tempo per decidere cosa voglio fare da grande, e solo per questo ho deciso di darci dentro con lo studio. Per tutto il resto, ci sono i sogni. Del resto, studiare non costa nulla... no?
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